D: In un’era in cui la tecnologia permette la comunicazione a distanza, e in tempi immediati, che valore hanno ancora il viaggio e l’osservazione? R: Lo stesso, sono sempre la stessa, non è cambiato niente. Si sa, sia la televisione sia Internet ci sono in pochissimi posti, in Africa. Lo stesso succede in Asia: se lasci le grandi città, le capitali, si scopre ancora un mondo che potrebbe essere quello di uno o due secoli fa, senza elettricità, senza progressi tecnologici. Allo stesso modo, puoi avere il cellulare, ma non ti può aiutare a capire come vive la gente, cosa sta pensando. Bisogna andarci, bisogna restarci, non c’è nessun altro modo per conoscere certi posti e certi popoli. Si può passare attraverso il cellulare o Internet per trasmettere qualche semplice, immediata informazione, ma è un modo molto superficiale per comunicare, per cercare di capire in profondità le altre culture. Il vecchio e tradizionale modo di viaggiare ti aiuta ancora molto di più. (da un'intervista a "Ryszard Kapuscinski", giornalista)